Brutta/o come una cozza.
Lasciatemelo dire: io sono contrario a paragonare la cozza alla bruttezza. Di più: le cozze son perfino belle!
Vi dico perchè.
Conoscete la regola dell'uovo e del pomodoro?!
Consiste in un vecchio principio, un canone di bellezza nella sua accezione di armonia, basato sull'equilibrio della contrapposizione (...questa caption è partita malissimo...: vi consiglio di andare subito alla ricetta!)
Figuratevi un uovo, cotto al tegamino, e un pomodoro tagliato a metà. Il primo ha un contorno irregolarissimo al quale si contrappone la più perfetta delle forme: la sfera (semisfera, a dirla tutta) del tuorlo.
Ora un pomodoro, tagliato a merà: contorno regolarissimo, di forma perfetta (ancora cerchio!) e il suo interno irregolare e pieno di semi.
Ecco: in questa contrapposizione, risiede la bellezza come canone di armonia tra le parti.
Lo stesso dicasi per la cozza, a mio giudizio: apritela.
Valve perfettamente regolari, per di più opalescenti sull'intradosso, e il mitile messo là, slabbrato, iregolare, molliccio, irregolare.
Bellezza e armonia.
Si aggiunga, infine, che le cozze sono in grado di regalarti uno dei primi piatti più profumati e saporiti della cucina mediterranea. Il che, mi pare aggiunga un peso specifico notevole, in grado di smontare l'assunto iniziale.
Quindi, la prossima volta che vi daranno della cozza, andiatene fieri.
Peggio sarebbe, se vi dicessero di essere brutti/e come del tofu o del seitan... per dire, ecco! In questo caso, non c'è regola di bellezza che regga. Sta roba veggy, che non rilascia grassi e non sprigiona aromi, che per quanto la mantechiate con della pasta (che ovviamente sarebbe di farina di lenticchia raggrinzita e cresciuta sulle rive limacciose di un qualche fiume sacro di una qualche parte di mondo, e non una Gragnano!) sa sempre di polistirolo, è indifendibile.
Il Piatto
Difficoltà: bassa
Preparazione: 20 minuti
Cottura: In tegame e in pentola, sul fuoco
Dosi: 4 persone
Costo: basso
Ingredienti
- 320gr di spaghetti
- 800gr di cozze
- 1 spicchio d'aglio
- Due chiucchiai di vino bianco
- Olio E.V.O. q.b.
- Sale q.b.
- Pepe nero q.b.
- Un pizzico di peperoncino
- Qualche ciuffo di prezzemolo
Realizzazione
Come quasi in tutti i miei primi piatti il segreto sta nella fase di mantecatura, realizzata in questo caso principalmente con l'acqua delle cozze, durante la quale la pasta dovrà rilasciare gli amidi giusti per legare a se il sapore del mare: per fare ciò, vi consiglio di usare una pasta di Gragnano.
Iniziamo dalle cozze.
Lavatele e pulitele per bene dal bisso e dai cirripedi. Ponetele in un tegame ampio, coprite e fate schiudere sul fuoco: prelevate le cozze che man mano si apriranno per evitare che induriscano.
Filtrate l'acqua che rilasceranno in un colino a maglie strettissime, e tenetela da parte.
Separate anche i molluschi dalle valve così da averli pronti per la pasta.
A questo punto, potete già mettere a cuocere la pasta; salate poco l'acqua di cottura perché useremo il liquido rilasciato dalle cozze per mantecare e, quello, è già bello sapido di suo.
Nel frattempo prendete un tegame, versateci dell'olio EVO sino a coprire il fondo, aggiungete l'aglio, qualche pezzettino di peperoncino secondo il vostro gusto, qualche gambo di prezzemolo e fate andare a fuoco basso per qualche minuto.
Aggiungete i molluschi e continuate per un minuto e poi sfumate col vino bianco.
Scolate la pasta molto al dente.
Versatela nel tegame e iniziate a mantecare aggiungendo l'acqua delle cozze: verrà assorbita dalla pasta conferendole tutto il sapore di questi mitili fantastici e, nel frattempo, gli amidi verranno rilasciati e andranno a formare una cremina deliziosa!
Procedete sino a completare la cottura della pasta, mantecandola continuamente e regolando, se necessario, di sale.
Una volta cotta, aggiungete un filo di olio EVO a crudo, una spolverata di prezzemolo tritato, e una lieve spolverata di pepe nero e ... buon appetito!!!
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