Torniamo in Sicilia e, più precisamente,nelle terre di Aci ricche di miti, storia e barocco. E ricco di racconti e di 'barocco' è questo piatto. La pasta co' trunzu è una vera e propria narrazione. Il cavolo rapa rosso, chiamato 'trunzu' Ad Acireale e dintorni, identifica tutta una serie di declinazioni dialettali legate sia al più noto 'essere una testa di rapa' che alla consistenza coriacea di quest'ortaggio.Tra gli acesi è infatti uso definire una persona testarda (ma anche tonta, per certi versi) 'testa di trunzu'. E ancora, si usa declinarlo nel verbo 'attrunzare' quando un qualcosa tende a diventare duro: il polpo, ad esempio, se non lo si lessa bene... attrùnza, giustappunto! Che bello quando i piatti, raccontano così tanto!
Il Piatto
Difficoltà: bassa
Preparazione: 40 minuti
Cottura: In padella e in pentola, sul fuoco
Dosi: 4 persone
Costo: molto basso
Ingredienti
- 320gr di penne rigate, io Alberto Poiatti
- 2-3 cavoli rapa rossi
- 100gr di pecorino pepato siciliano stagionato
- Qualche pomodoro pelato
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Una manciata di olive nere
- Una Cipolla rossa di tropea
- Olio E.V.O. q.b.
- Sale q.b.
- Pepe nero q.b.
Realizzazione
Iniziamo pulendo il cavolo rapa.
Eliminiamo le foglie esterne e teniamo da parte quelle piccolissime, interne che useremo a crudo per guarnire il piatto.
Peliamo il cavolo eliminando la parte esterna, dura e coriacea, sino ad arrivare al cuore e affettiamolo ricavandone dei pezzetti non troppo spessi.
In una padella mettiamo l'olio evo e la cipolla tagliata a rondelle sottili.
Facciamo imbiondire e quindi aggiungiamo il trunzo. Fiamma alta per i primi secondi, sfumiamo col vino, facciamo evaporare, aggiungiamo mezzo bicchiere d'acqua e poi copriamo e cuociamo a fiamma bassa per 15-20 minuti abbondanti.
E' importante tenere la giusta cottura del trunzo: continuate con l'aggiunta degli altri ingredienti quando sarà morbido ma non del tutto cotto, altrimenti si disferà.
Aggiungete quindi il pomodoro pelato e proseguite la cottura regolando di sale: qualche minuto prima di spegnere, aggiungete il pecorino pepato tagliato a tocchetti piccoli e le olive nere.
Oh... non doveste trovare nella vostra zona questo pecorino particolare, utilizzatene uno molto stagionato, a pasta dura per intenderci: dovrà rimanere calloso all'interno del piatto e non disciogliersi!
Una volta pronto il sugo, buttate la pasta in abbondante acqua salata e, al solito, scolatela due minuti prima del tempo indicato sulla confezione senza buttare l'acqua di cottura.
Passate le penne nella padella con il sugo e iniziate a mantecare delicatamente aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura.
Una volta ultimato di cuocere, impiattate finendo con una macinata di pepe nero, qualche scaglia di pecorino, le foglie tenerissime del trunzo tagliate sottilmente, e ...buon appetito!!!
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