logopdtlinearenewversion
logopdtlinearenewversion

Cookie Policy

Privacy Policy

Tutti i diritti relativi a testi e fotografie presenti su questo sito appartengono a www.prendiamocideltempo.it, nella persona di Vincenzo Schinella. E’ proibita la riproduzione, anche parziale, in ogni forma o mezzo, nonché la pubblicazione o la redistribuzione di testi, contenuti e fotografie senza esplicito permesso dell’autore. Copyright Prendiamoci del Tempo© 2018- 2020. Created by Vincenzo Schinella. All Rights Reserved.​

Bao buns

08-11-2022 14:56

Prendiamoci del Tempo

Lievitati, prendiamoci del tempo, prendiamocideltempo, lievitati, brioches, bao, bao buns, cottura a vapore, panini soffici,

Bao buns

Io non so perché, ma ogni volta che faccio i Bao mi viene da pensare alle storie che da piccoli ci raccontavano per metterci paura del buio: ve lo ricordate...

238_bao-buns.jpeg

Io non so perché, ma ogni volta che faccio i Bao mi viene da pensare alle storie che da piccoli ci raccontavano per metterci paura del buio: ve lo ricordate il babau?
In età adulta ho anche scoperto che babau non era una sorta di onomatopeica del buio e dello spavento, ma un vero e proprio sostantivo presente nel dizionario della lingua italiana.
Ora, io non so che infanzia abbiate avuto in relazione ai metodi educativi dei vostri genitori basati sul terrore e su quella latente, strisciante, sensazione di premorte nella quale vi facevano sprofondare ogni volta che era vietato fare qualcosa. 😂🤣😂
Io, tutto sommato, tranne qualche ‘non andare di là, che c’è il babau… E TI MANGIA! 😵‍💫’ diciamo che non me la sono passata così male. Negli anni, peraltro, ho anche imparato a cucinare e a mangiare qualsiasi cosa e, via via, è stato il babau a temere me! 🤣
Ma vi posso assicurare che ho udito e sentito cose che, al giorno d’oggi, avrebbero scatenato task force di telefonisti azzurri e, in alcuni casi, anche denunce per intimidazione mafiosa 😂
Per ovvi motivi non farò nomi né della madre-educatrice-psycho styile né del fanciullo-educando-terrorizzato, ma una delle minacce che ha segnato la mia infanzia, ripetuta come un rosario per più volte quotidianamente, prevedeva quanto segue: ‘trasitìndi sinnò ti spasciu a faccettàti cuamu na menzina di pùarcu scannatu’

Che, tradotto suona come un ‘se non rincasi subito, ti apro a metà con l’accetta così come si farebbe con un maiale appena scannato’.
Roba che a casa, secondo me, non era il ragazzo a bere il latte ma la madre-drugo a bere il milk più.
Con la Montessori muta, e rannicchiata in un angolino.
Cercate di capirmi, quindi, se per allitterazione mi ritornano in mente questi deja-vu parlando di bao buns, ma ognuno ha impresso nella mente i ricordi che ha vissuto.
O quelli che si merita.


Il Piatto

Difficoltà: media

Preparazione: 8h tra lievitazione e cottura

Cottura: in vaporiera, sul fuoco

Dosi: per 12-14 bao

Costo: molto basso


Ingredienti

Per l'impasto

  • 400gr di farina Tipo 0 di media forza
  • 220gr di acqua
  • 35gr di zucchero
  • 30gr di olio evo
  • 3gr di lievito di birra
  • Sale q.b.

Realizzazione

L’impasto
Di per se non è un impasto complesso.
La parte un attimino più difficile sarà la formatura: ma solo per via della pazienza che dovremo impiegare, non per la difficoltà tecnica.
Impasto con planetaria. Se vorrete, potete realizzarlo anche a mano: ma io sono comodista, lo sapete già.
Iniziamo col diluire lo zucchero nell’acqua. Versate la farina nella ciotola, inserite il gancio a foglia e iniziate a far girare per ossigenare un pò la farina.
Versate senza problemi il 50-60% dell’acqua e impastate sino a fare prendere corda all’impasto. Aggiungete il lievito di birra e, una volta incordato l’impasto, inserite a filo il resto dell’acqua. Poco per volta e attendendo sempre che la dose precedente sia stata correttamente assorbita dall’impasto.
Ad impasto formato, inserite l’olio, a filo sempre perdere incordatura. Finite aggiungendo il sale.

Puntata e chiusura
Ultimato l’impasto, versatelo su un piano di lavoro e fatelo puntare per circa 30 minuti. Quindi, portate i lembi dell’impasto verso il centro, formando la solita palla che andrete a pirlare e posare in un contenitore ermetico molto capiente.
Fate lievitare sino a quasi il triplico.

Staglio e formatura
Raggiunto quasi il triplo del suo volume, rovesciate l’impasto su una spianatoia infarinata e aiutandovi con un tarocco sporzionatelo in panetti da circa 50-55gr cadauno.
Formate quindi delle palline da ogni porzione.
Aiutandovi con un mattarello su un piano infarinato, stendete le palline di impasto in dischi di circa 10cm di diametro. 
Ritagliate della carta forno in rettangoli di circa 10x6cm.
Chiudete, quindi, i dischetti a libro inserendoci in mezzo un rettangolo di carta forno. Continuate questa operazione sino a finire i dischetti di impasto. 

Lievitazione e cottura
Abbiamo sin da questo momento formato i nostri bao buns: li adagiamo, quindi su dei quadratini di carta forno e attenderemo che siano ben lievitati.

Mi raccomando, niente fretta in questo passaggio dal momento che cuocere dei bao non lievitati perfettamente, vi porterà a vederli sgonfiare tragicamente una volta finita la cottura.
Per la cottura, potrete anche utilizzare un forno con funzione vapore.

Io sono vecchio, antico e tradizionalista, quindi mi monto la mia vaporiera in bamboo. Vi assicuro che il sapore finale cambia radicalmente grazie a questo prezioso vegetale iperutilizzato nella cultura giapponese. 
Basteranno pochi minuti per cuocere i bao buns: 10-15 al massimo. Adagiateli in vaporiera una volta raggiunto il bollore pieno dell'acqua nella casseruola sottostante e senza levare il foglio di carta forno in mezzo.

Lasciate anche il foglio su cui hanno lievitato: vi aiuterà a non farli attaccare alle bacchette di bamboo.
Una volta cotti, fateli freddare su una graticola, farciteli a vostro piacimento e … buon appetito!

Ti è piaciuta la ricetta? Cosa aspetti: commenta!!!